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Roviniamo la media..

  1. Scrivendo adesso, dopo un periodo in cui la temperatura era l'argomento dominante, anche perché era difficile mettere insieme due idee se non avevi un condizionatore più che efficiente, si può scrivere d'altro più serenamente, una volta scesi sotto i trenta centigradi. Il basket è uno dei miei pallini, oltre che essere stata (fino all'anno scorso) la parte principale del mio lavoro di regista televisivo. Questa stagione , escludendo l'Nba, la kermesse preeuropei a Cagliari e in studio gli europei stessi a settembre, salvo miracoli dell'ultima ora , il basket migrerà su altri lidi. I migliori auguri al movimento, da appassionato oltre che da addetto ai lavori e altrettanto ai colleghi che se ne occuperanno. Farò lo spettatore e, già che ci sono, una volta scoperti quali saranno i miei impegni lavorativi se ne avrò il tempo, un bel abbonamento o per il Campionato o per l'Eurolega, per fare anche il tifoso... Certo che non è facile: è come quando smetti le tue routines abituali e torni a fare cose che non facevi da tantissimo tempo, scoprendole cambiate. Quando smetti di andare in vacanza in un posto che ami tanto per tornare in un luogo che dopo molti anni è cambiato e fatichi a riambientarti. Ma la vita continua e per fortuna, finché ci preoccupiamo di queste cose, vuole dire che quelle più importanti non capitano e questo, citando Guareschi, è utile e istruttivo . A proposito: in questi giorni cade l'anniversario della scomparsa del Giovannino nazionale, ancora adesso uno degli scrittori ( o addirittura lo scrittore) più tradotto al mondo. Con la sua scomparsa precoce, si è risparmiato generazioni e generazioni di nefandezze politiche e non, ma noi purtoppo abbiamo perso la sua saggezza ,il suo senso dell'ironia e la capacità di essere leggeri anche quando tutto quello che c'è intorno ci appesantisce...

 

sempre più tardi, ma non è mai troppo tardi...

Chissà se riuscirò a rimettermi a regime con i blog quotidiani, come una volta. E la cosa strana è che di argomenti non è che manchino, anzi... Probabilmente ne andrebbe più d'uno al giorno. Forse è la carenza di momenti utili per scrivere. Già sul mio posto di lavoro, Sky Sport, si potrebbe aprire più d'una pagina. Per esempio sul tema della volontà della rete di far emigrare quasi tutta la gente che lavora alla sede di Roma, qui a Milano Rogoredo. O di sbolognarne via (il termine tecnico è "esubero") più di 200 tra Roma, Milano e la sede sarda, contemporaneamente assumendo altro personale (e quindi...). Oppure sulle motivazioni di tutto ciò, che definire fumose è riduttivo. Poi la sensazione tristissima e poco gratificante che non sia più importante lavorare bene, bensì costare poco, e che tutta l'esperienza maturata quasi in trent'anni di lavoro, valga quasi niente. Dulcis in fundo scoprire che le persone che stanno mettendo in gioco la vita di tanti colleghi, non lo stanno facendo per loro convinzione (sbagliata sempre, ma per lo meno sarebbe coerente) ma in vista di altro ... E tutto ciò grazie al supporto, a monte, di chi ha deciso col Jobs Act e decreti precedenti e successivi, di spuntare le armi di difesa solo ai lavoratori, consentendo a chi decide, di far e ciò che vuole in ogni modo possibile e per qualsiasi motivo senza curarsi più di tanto delle conseguenze. Ce n'è da scrivere... Poi c'è la mia dieta che sembra funzionare (6 kg in poco meno di due mesi), con sensazione di benessere ben presente. Insomma, questo per cominciare

crederweb, obbedirweb, combatterweb...

Il rimbalzo potevamo aspettarcelo, dopo anni liberatorii dati dalla sensazione di poter far tutto data dal web e dai social. Prima erano informazioni sparse, poi i siti, poi i blog, i videoblog, lo streaming, le dirette su tutti i social... E poi, subdoli, quelli che prima venivano chiamati Troll, i  disordinatori, si sono organizzati e continuativamente insinuati. Prima con provocazioni nelle varie pagine e poi con pagine sistematicamente false o che ti creano e solidificano il dubbio. Così, quella che prima era una fonte liberatoria di verità, il web, diventa un sistematico uso dello stravolgimento del reale. Il forse elevato a sistema, la piccola inesattezza inserita apposta, l'incasinamento della notizia. Tutto per qualche merdosissimo clic in più e per il gusto di creare confusione. Io sono tanti anni che mantengo questo sito, volutamente non aprendolo commercialmente per non rovinarne il contenuto. Qualche soldino in più speso e qualche guadagno in meno in tasca... finchè posso farlo. A questo punto diventa necessario creare delle regole, obbligare a seguirle, con la eventuale cancellazione in caso contrario. Bisogna ridare il valore che merita alla rete.

strange days

Giorni dove si alternano soddisfazione e dubbi, idee chiare e nebbiosità, intuizioni e routine. Sopratutto, giorni in cui il tempo libero viene sprecato con giochi dai quali non si riesce a uscire e smettere, perdendolo per strada e non concentrandosi su cose più costruttive. Non che il gioco non abbia la sua utilità: allena la mente, ti abitua a lavorare e pensare velocemente e questo applicato poi su altre cose ha il suo perchè. basta non rimanere solo o troppo sul gioco, sennò rimane fine a se stesso e si crea un loop dal quale diventa difficile uscire. 

Bipolare o Biargomentare?

 Tengo buono solo il titolo che risale a dieci giorni fa, perchè il contenuto del blog rimane lo stesso: due temi e due umori differenti nel affrontarli. Il lavoro, la vita, le cose che succedono e la squadra del cuore che sempre pià spesso il cuore te lo frantuma. La vita che si alterna in serenità familiare (per fortuna), anche se la nuova generazione si arrangia nonostante il 110 e lode della sua laurea con lavoretti che nulla hanno a che fare con studi e capacità, e incazzature lavorative, dove il modernismo e giovanilismo imperante fanno più danni della grandine e di Renzi, vendendo per novità vecchie idee rimpannucciate, il tutto avvallato da vecchi dirigenti troppo spaventati dal sembrare poco "trendy"e quindi sostituibili...  Si avvicina Natale, il mio sessantesimo, moltissimi felici, parecchi malinconici, pochi molto tristi e quasi tutti con lo spirito giusto, quello che riunifica sia le persone che i loro ricordi. Da quelli vissuti tutti insieme nell'Atelier, con nonni, zii, cugini, oltre a mamma e papà e fratellone. Le tavolate chilometriche nel salone dove normalmente sfilavano le mannequin annunciate al microfono dalla voce da doppiatore di mio padre; salone che brillava per le decorazioni illuminate dai lampadari a gocce in cristallo e dalle luci dell'albero di natale messo vicino al grande camino. Tutti i pacchetti e pacchettini che campeggiavano a mucchi e mucchietti per ciascuno della famiglia. Poi il Natale del '61 dove noi nipoti aprimmo i regali del nonno, che se n'era andato serenamente nel sonno la notte prima. Io avevo solo cinque anni e la comprensione della cosa non mi era molto chiara, mentre mio fratello e i miei cugini Maurizio e Luca la vissero malissimo. Gli anni successivi, fino alla chiusura dell'Atelier avvenuta nel '73, la tradizione continuò, magari in modo meno fastoso, ma continuò. Poi ci furono, come già scritto, a volte feste felici, a volte meno, ma sempre vissute nel calore della famiglia... Di sicuro una ventata di calore in più dal Natale del '90, quando mi venne recapitato un regalo in anticipo di cinque mesi sul Natale di quell'anno: mia figlia Martina... E da allora tanti motivi in più per rinverdire le tradizioni. Dal punto di vista dell'Olimpiatifoso, non dovrei lamentarmi più di tanto. Milano stravince in campionato e galleggia in Europa. Però non mi convince, questo è il problema. Se devo essere completamente sincero preferivo le vittorie di quando eravamo meno ricchi, quando si vinceva di carattere e di voglia e non perchè tutte le grandi avversarie sono calate clamorosamente di qualità o addirittura retrocesse se non scomparse... Avere una squadra che attacca magnificamente, ma che non gioca di squadra, e difende quando si ricorda, cioè poco spesso, non mi diverte. Sarà che sono cresciuto vedendo le sportellate di Art Kenney con Dino Meneghin, ho proseguito con la banda bassotti del primo Dan Peterson, per poi vedere i gomiti di Gallinari (Vittorio) mulinare in aria e non e la cattiveria (agonistica) di D'Antoni, Meneghin, Premier, McAdoo e l'allora bambino prodigio Ricky Pittis...Quindi vedere una Milano che riempie come non ha mai fatto i palasport ma che non riesce a colmare i cuori di vecchi tifosi, mi lascia perplesso. Certo, il detto: Piùtost che gnent l'è mej piùtost, regge comunque, però riempie il bicchiere a metà. L'altra metà latita...

vediamo se un settimanale mi riesce...

Facciamo un mix dei due temi del blog, quello personale e quello dell'Olimpia.  Dopo un mese di medicine per la gotta i valori non si sono spostati di un ghello (lombardismo...). Il medico comincia ad avere dubbi sulla validità del laboratorio e anch'io. Ho mangiato come un frate trappista: zero carne rossa, quasi zero affettati, niente birra niente, poco formaggio, la metà delle bevande gasate che bevevo prima, pasta senza sughi elaborati, tante verdure e frutta, tanta acqua... e allora? Altro giro di un mese dei pastiglioni e prossime analisi da un'altra parte. Poi vediamo... Intanto Milano, la mia, quella del basket, bene in Campionato, e ci mancherebbe altro, e in linea di galleggiamento in Euroleague. Giusto per scrivere qualcosa sui giornali del settore, si torna a sfrugugliare in casa Gentile, figlio e padre. Lasciare in pace è un'espressione sconosciuta a chi scrive abituamente della moglie di Totti e della trombata di De Boer e che deve riempire righe un tanto al chilo... Piuttosto mettete foto più grandi, così i tifosi sono doppiamente contenti: foto grande e meno menate...

un quindicinale...

...non c'è nulla da fare: o per un motivo o per un altro non riesco ad abbreviare i tempi tra una pagina e l'altra. Potrei avanzare scuse di gotta, lavoro con tempi e orari infami, oppure la somma di tutte queste cose che provocano stress e irritabilità. Male di qui, umore storto di la, mi sembra di rincoglionire prima del tempo, ammesso che esista un tempo per farlo... La mia squadra del cuore sta andando benissimo, il lavoro in sè non va male anche se ci sono stati momenti migliori, in casa ci sono i rimorchi delle conseguenze esterne, ma penso sia normale, e allora perchè tutto ciò? Bisogna essere in grado di archiviare le negatività e amplificare quello che c'è di buono. Quindi è il caso di armarsi di buona volontà e farlo!

15 più una vacanza...

Dopo vacanze imposte dall'azienda e vanificate dalla gotta, si parte per l'unica vera vacanza vacanziera... Last minute a Mykonos, scelta data sia dalla scarsa frequentabilità del mio vecchio ( e ora mal frequentato) Egitto e dal fatto che è una delle isole greche dove non siamo mai stati. Risultato? A parte la tendenza a spennare il turista, posto meraviglioso, a misura d'uomo, con spiagge (quelle non attrezzate) spettacolari e molto pulita. Strade non bellissime che ti portano in posti invece spesso spettacolari, persone gentili e disponibili e acque trasparentissime. Insomma: una ottima settimana, aiutata da una combinazione fortunata. Il villaggio piccolo e non tutto esaurito, con un gruppo di altri turisti coi quali si è instaurato un ottimo amalgama, e, miracolo, senza nessun rompipalle fuori dal coro. Inoltre una animazione bravissima e non invadente, ragazzi simpatici e attenti alle esigenze degli ospiti. Il tipo di vacanza che quando finisce ti da sempre il rimpianto di non aver un'altra settimana da aggiungere perchè ti sembra di lasciare qualcosa a metà. Non vi dico il posto perchè è inutile: ogni combinazione è differente: magari la settimana prossima c'è un gruppo di turisti scassamaroni ai quali non va bene nulla, oppure il tempo cambia e non ti godi l'isola eccetera eccetera... Poi fra due settimane il villaggio finisce la stagione per riprendere l'anno prossimo, con animazione differente, turisti differenti e situazioni di volta in volta diverse quindi...

Nel frattempo....

Gottando gottando, in parte assistendo alle Olimpiadi (unica cosa possibile col piedone a zampogna) ed in parte vivendo il dramma del terremoto in centro Italia, sono passati altri quindici giorni. Intanto, per non farmi mancare nulla, è arrivata l'allergia da ambrosia ... Bello eh? Tutti i programmi pensati per i giorni casalinghi di ferie, tutti a rampazzo. Niente passeggiatone al Parco con Mou, a malapena il giro dell'isolato. Niente blitz in varie localitá vicine, a parte un giretto al lago. Niente di niente: tv, pisolini ( aiutati anche dagli antistaminici), occhi spesso su tablet, computer e smartphone, giusto per peggiorare la lacrimazione degli occhi e, per concludere: no carne, no affettati, poca caffeina, no formaggi stagionati. Per citare Gene Wilder e Marty Feldman : "... Cosa potrebbe succedere ancora? Potrebbe piovere...."

I Gotta....

Non è inglese, è italiano. Ho la gotta... O iperuricemia... Sono documentatissimo: i miei sessanta in cui ho accumulato purina (che non è pappa per cani e gatti bensì una proteina importantissima che l'organismo metabolizza se ce la fa e se non è troppa) hanno generato questa dolorosissima patologia. Carne rossa, affettati, bevande gassate, molluschi e simili ne producono a iosa ed io cosa ho mangiato in dosi industriali? Quèlo! Non la auguro a nessuno: avere la sensazione di camminare con degli scarponi da sci troppo stretti e senza calze e dormire con i piedi fuori dalle coperte perchè anche il contatto di un lenzuolo leggerissimo fa vedere le stelle. Poi cammini storto e ci va di mezzo l'altro piede e via zoppicando... Rispolverare il vecchio bastone di mio papà, obbligato ad usarlo dopo che un'idiota al volante gli distrusse una gamba sul rettilineo che porta a Bormio e dopo enne interventi per consentirgli di camminare (...) di nuovo, per un figlio iperuricemico....