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Ricominciamo

... anzi, già ricominciato: il lavoro, il campionato, fra poco l'Eurolega, la gotta (che poco alla volta sta migliorand0) e via proseguendo. Belle giornate, in compagnia della famiglia al completo. Così così, quando gli acciacchi non ti consentono di fare le cose che fai normalmente.Bruttine, quando le cose non girano partendo dalla mattina e si trascinano per tutto il resto del giorno. Chissà perchè mi viene in mente l'otto ottobre... Ma dopo c'è il nove e tutto si riequilibra...

Bipolare

Un pò per sovraccarico di lavoro, un pò per noia e per perdita di spettacolarità, negli ultimi anni non riuscivo più a digerire il calcio. Troppo fumo e poco arrosto, troppi soldi e quindi troppi avvoltoi a girarci attorno e la falsa convinzione (solo italiana peraltro) di essere lo sport universale, il più guardato, ammirato e importante del mondo. Per fortuna che non è così. Diciamo che le aziende e la pubblicità/soldi che da esse scaturisce, spinge in questa falsa direzione. Per fortuna che ogni tanto ci sono partite che non sprofondano nella noia e ti riconciliano con questo sport, tipo la semifinale di Coppa Italia Inter-Juve, dove una squadra apparentemente condannata dal 3 a 0 dell'andata viene quasi a ribaltare la qualificazione tramite una prestazione straordinaria. Evento sfiorato per pochi dettagli e centimetri, ma che non lascia l'amaro che normalmente queste sconfitte danno. In compenso, quasi contemporaneamente, con una formula quasi anteguerra per la pallacanestro con incontri di andata e ritorno, si gioca al Forum di Assago la seconda partita tra EA7 e i turchi del Banvit. Partita che, come succede spesso con Milano, comincia coi padroni di casa con freno a mano tirato e gli avversari che sembrano i Golden State Warriors.  Tutto questo intuìto più che visto, data l'inguardabilità del prodotto televisivo messo in onda da Sportitalia, dove probabilmente regista, tecnici e tifosi interisti dovevano essere altrove, perchè quelli presenti dovevano essere distratti. Normalmente non mi permetto da addetto ai lavori di parlare male di colleghi perchè so che il problema è sempre dietro l'angolo. Il problema, non la totalità del prodotto... Dove voglio arrivare con questa nota? Che una partita di calcio, per una volta, mi ha coinvolto quasi più di una di basket e che quest'ultima è riuscita, grazie ad un maltrattamento degno della Rai anni '70 quasi a non farmela guardare.... Se non fosse stata la mia squadra del cuore, avrei abbandonato il canale, limitandomi alle statistiche on line...

38 e 6 e non ci 6

Febbri ci tante... Ma tante... Effetto della febbre, scusate! Pensavo di averla scampata quest'anno e invece alè, Legge di Murphy insegna: week end originariamente programmato stabilmente al Forum diventa sicuramente a letto. L'evento ( playoff a parte) più importante della stagione cestistica nazionale, visto tra una Tachipirina e un'inalazione e uno squadrettamento del digitale terrestre, mannaggia. Certo che non c'è come attendere ansiosamente qualcosa per tirarsi addosso qualche "contromisura" del destino, giusto per creare un diversivo... Per fortuna che siamo nel periodo della comunicazione globale ( a volte fin troppo globale) e il modo di vedere le cose adesso c'è. Grande sforzo produttivo per mamma Rai Sport: ben una telecamera in più oltre le solite cinque più le microcamere montate dietro i tabelloni in modo stranamente uguale a quelle Sky. Cosa dite? Stesso service? Esatto... Due registi e un'unica troupe tecnica che alla fine della giornata probabilmente è stata ricoverata per overdose... di basket... In realtà da parte mia tanta sana invidia, avendo fatto la regia delle F8 ( e prima four) per tante volte, so che è un concentrato di fatica ma soprattutto di emozioni e adrenalina... Vabbè, sarà per la prossima influenza, pardon, Coppa Italia