Uno sport che ribalta letteralmente le logiche di ripresa usate con tutti gli altri sport di squadra. Essendo l'unico che vede la squadra avanzare in una direzione passando la palla indietro, obbliga regia e cameraman a bilanciare le inquadrature in modo opposto al solito. Solitamente la palla, negli altri sport, all'interno dell'inquadratura, è posizionata rispetto al centro dell'immagine dal lato opposto alla direzione in cui va: nel rugby la palla corrisponde alla linea di fuorigioco, cioè i giocatori che ne sono in possesso non possono oltrepassarne la linea teorica che passa dalla stessa e quindi rispetto alla direzione di gioco l'inquadratura vede la palla quasi al margine, lasciando all'interno dell'immagine lo schieramento dell'intera squadra. Le note successive risalgono alle prime versioni di questo sito (più che decennale)…e vanno lette quindi partendo dal fondo...

SIAMO ALLE SOLITE... (11/9/07) In pieno nei Mondiali in terra di Francia ( e mai come ora vale il vecchio detto "Franza o Spagna, purchè se magna...) e in pieno contatto con tutti quelli che si palesano appena un prodotto diventa interessante. Più che contatto, però, bisognerebbe chiamarla invasione: quando il gioco si fa interessante emergono gli "interessati", cioè quelli che hanno degli "interessi" o che ne vogliono ricavare.... Fino a l'altro ieri il rugby era sport minore, per pochi addetti ai lavori ed altrettanti appassionati, ora (aziendalmente, ovvio) tutti a buttarsi nella "mischia" per ricavarne almeno una "touche" o un "avanzamento territoriale" salvo arrivare in "meta" dopo ave messo il bottino in "cassaforte" grazie al "grillo talpa". Il problema è che non sto parlando di improvvisati appassionati dell'ultima ora ma di arrivisti incompetenti improvvisamente illuminati dalla palla ovale (e dal quattrino che ci gira intorno) e pronti a riabbandonarla ad evento finito. Tanto, come sport, bello è e bello rimane, per me e per chi ne apprezza la forza delle sue immagini... GIUSTO PER AGGIORNARE... (12/4/07) Quest'anno Sky sta producendo il campionato con buon esito e sopratutto buona qualità. Al comando Popi Montoli, che è sicuramente in testa alla nuova generazione di registi per precisione e inventiva (io sono due generazioni indietro,cronologicamente). L'unico conflitto è quello col budget, scoglio continuo per chi dirige riprese non di calcio. E' anche l'anno in cui la Nazionale sta guadagnando posizioni nel ranking internazionale e questo fa traino... Se qualcuno non è scemo... TOH! CHI SI RIVEDE... (15/8/05) Dopo una stagione abbondante di pausa in cui le squadre hanno evoluito per Rai Sat e il suo pubblico, i super 10 tornano su Sky... Non so su quale rete, una delle giornate sarà sicuramente lunedì, mentre l'altra dovrebbe essere nel week-end.Come? Con grandi novità, di sicuro. Grafiche nuove . FINE STAGIONE ? (11/06/04) La prossima partita sarà l'ultima interamente prodotta da Sky per questa stagione. La prossima? Chi lo sa! Il grande mondo delle compravendite televisive non ha ancora deliberato in merito. Secondo logica e secondo chi di palinsesti mastica dovrebbe vedere e far vedere il rugby su Sky anche il prossimo anno. Chi lo sa...Intanto dopo Benetton - Overmach ci aspetta una succosa integrazione sulle immagini Rai, quindi interviste,lavagna grafica, servizi e via rimpolpando, sempre che la cosa risulti possibile .... CAMBI IN CORSA? (stagione 2003-2004) (20/02/04) Mi sono reso conto che queste pagine sono rimaste invariate dal momento in cui abbiamo cambiato proprietà, e il motivo era che il rugby non si era riproposto, se non con produzioni estere e qualche (sporadico) appuntamento di Heineken Cup e Parker Pen Cup autunnale. Ora sembra che fino alle semifinali , Sky Sport potrà proporre le partite più significative di questa seconda fase di Super 10. Cosa cambia per la tv ? Poco e non per cattiva volontà o disinteresse dell'editore, anzi ... Il motivo è il solito : grandi spazi consentono margini operativi maggiori (leggi possibilità di posa di rotaie per carrelli, o aree di lavoro per Jimmy Jibb o altre tv-diavolerie!). Purtroppo gli spazi sono sempre gli stessi: Treviso e Padova rimangono le squadre con gli impianti più grandi , le altre squadre (comprese realtà di prima fascia quali Calvisano e Viadana) giocano in impianti perfetti per le esigenze del pubblico "presente" , un pò meno per quello "distante". Unica aggiunta fissa è una sesta telecamera in controcampo che lavora principalmente per i replay quando il gioco si sviluppa su quella fascia e in "live" sulle touches e sui primi piani a gioco fermo (sempre facendo attenzione a non dare riferimenti "geografici" per evitare movimenti in scavalcamento di campo. Il resto (sopratutto la filosofia di ripresa) rimane come scritto qua sotto : STAGIONE 2002 - 2003E' significativo che ci sia similitudine ,come tra cane e padrone, tra le caratteristiche del gioco e quelle delle riprese: così come il rugby è sport duro ma corretto, semplice nel fine e complesso nelle regole, le sue riprese hanno le stesse caratteristiche. E' faticoso per chi lavora a spalla lungo bordocampo, è di precisione per chi segue il gioco dalle camere alte, è stressante per l'alternarsi di attività e di pause e quindi di differenti formati di ripresa per tutte le telecamere. Partiamo dalla configurazione minima : ovviamente se si deve solo far vedere il gioco senza "narrare" la partita anche il bicamere può venir utile, camera 1 il gioco nel suo complesso e la 2 quando questo si "concentra" in alcune zone. Mischie, maul , ruck, le touches, alcuni dettagli di gioco alla mano e così via. Queste due telecamere, per la maggioranza degli impianti dove si gioca il rugby in Italia spesso sono costrette ad essere aiutate da pedane, trabattelli , a volte vere e proprie torri per arrivare alle gru con piattaforma. Fortunatamente per questo sport, poco alla volta, gli impianti (grazie alle squadre e al tifo in aumento) vengono adeguati, ove questo è possibile. Di primo acchito si può pensare che il modus operandi delle telecamere sia uguale a quello del calcio, ma non è così, sopratutto per il bilanciamento delle immagini nelle inquadrature della tc 1 che nel calcio deve obbligatoriamente avere più aria (spazio N.d.R.) nella direzione di chi attacca, mentre il rugby deve mantenere il pallone e chi lo porta al centro dell'inquadratura. Il perché è semplice : nel rugby il gioco "alla mano" viene effettuato ,mentre si avanza, passando il pallone all'indietro, perché chi attacca non può essere oltre la linea ortogonale immaginaria che passa dal pallone,se no è fuorigioco. L'unico tipo di passaggio in avanti è quello di piede (calcio) a seguire , che il più delle volte è finalizzato a provocare una rimessa (touche) in zona di miglior favore per la squadra in possesso della palla ed è per questo che si mantiene comunque aria anche in avanti. La tc 2 deve essere più descrittiva (cioè assumere differenti dimensioni a seconda delle diverse situazioni di gioco: le mischie ordinate, le maul e i vari tipi di raggruppamenti, devono sempre avere spazio laterale sufficiente per vedere dove si trova il mediano di "apertura" ( il giocatore che riceve il pallone dal pacchetto di mischia ) che lo passerà successivamente a chi svilupperà il gioco. Il gioco alla mano può essere seguito da questa telecamera solo quando il gioco non ha alternative, cioè quando non c'è rischio di contrasto o intercetto da parte dell'avversario, e il formato deve avere sempre chi passa e chi riceve nella stessa inquadratura senza costringere l'operatore a "sventagliate" inopportune. Lo stacco tra la 2 e la 1, sopratutto nelle mischie, deve avvenire prima che il pallone lasci le mani del mediano di apertura, per leggere sulla 1 dove si può sviluppare il gioco. Successivamente si può tornare sulla 2 sui momenti di "percussione" cioè di contrasto sull'avanzamento verticale dell'attacco. Queste le telecamere di base alle quali si aggiungono (con diverse numerazioni a seconda delle abitudini "registiche") quelle specializzate. Ad esempio, nel sei nazioni si è vista una telecamera con un formato intermedio tra il largo descrittivo della 1 e il testa/piedi della 2. Telecamera che ritengo pericolosissima per la sovrapposizione dei formati delle altre due e che ti costringe a controllare anche le telecamere sulle quali un regista dovrebbe poter contare ad occhi chiusi, perdendo la possibilità di sottolineare le cose rimarchevoli proposte dalle altre camere. Se la 1 e la 2 sono affidabili è decisamente superflua questa terza. Parliamo invece di una configurazione essenziale per un prodotto di medio livello, con una scaletta che preveda circa un quarto d'ora di prepartita e altrettanto di post. La stagione 2002-03 Telepiù ha prodotto il rugby con due configurazioni legate rispettivamente alla regular season e ai playoff del campionato. REGULAR SEASON : 5telecamere (6 nei rari campi con il fronte di ripresa ribaltato) con 8 posizioni di lavoro. Ciò significa che 2 telecamere hanno più di una posizione . La cam 3 e la 4 sono spalleggiate e durante la partita hanno l'improbo incarico di seguire (ciascuna nella propria metà campo) le azioni, e quando il gioco è nel campo dell'altra telecamera di mostrare ciò che accade in panchina ed eventuali interviste a bordo campo. Ciò rende necessario almeno un "cavista" per telecamera che aiuti negli spostamenti l'operatore . Queste telecamere hanno (a seconda dei campi e delle posizioni degli spogliatoi) un secondo cavo ciascuna , per consentire nel prepartita la registrazione delle interviste una, e l'altra per registrare o mostrare in diretta i preparativi delle squadre nei rispettivi spogliatoi. Nei minuti precedenti l'ingresso delle squadre, si posizionano una nell'androne (o nel tunnel negli stadi tipo Padova) e l'altra gia connessa con il cavo che userà nella partita all'uscita in campo per accompagnare i giocatori in campo. Durante la partita il formato è del tutto simile alla 2 e cioè durante la palla viva testa piedi sul gioco alla mano, e durante le mischie ordinate, ruck e maul si deve poter vedere sempre da che lato sta per uscire il pallone. Quindi il lavoro del mediano e delle terze linee deve essere ben visibile, vincendo la tentazione di far vedere "stretti" i contatti e i contrasti di gioco che inevitabilmente ti portano a non far capire più niente a chi è a casa. Al contrario, a gioco fermo devono mostrare subito PP a iosa sui protagonisti. Perchè l'equazione è semplice : in una partita vanno tot stacchi di camera : se le telecamere sono tante saranno tot diviso tante uguale pochi per ciascuna camera. Se sono poche.....A parte gli scherzi, come dico sempre ai cameraman prima delle partite : Se la partita è intensa di per sè ,si fa da sola , se invece è lenta la dobbiamo fare noi , mantenendo alto il ritmo (con un senso compiuto, chiaramente) anche se tutto quello che accade sembra farlo al rallentatore.