IL CALCIO OGGI IN TV

Visto che pochi giorni fa mi è capitato di tornare a fare uno studio di una partita di serie A, questo mi ha consentito di fare un ripassino di come si siano evolute (o involute, vedete voi) le immagini di una partita in tv. Quello che salta agli occhi è che l'incontro vero e proprio sembra essere quasi diventato un riempitivo, paradossalmente. I prepartita sono composti da mille interviste, opinionisti che sdottorano, analisi tecniche con lavagne in tre dimensioni, grafiche statiche e animate, con la partita che a volte sembra un fastidioso obbligo. E sul campo che succede? Per chi è informato sa che l'advisor Infront, plenipotenziario che gestisce le immagini delle partite è nell'occhio del ciclone e sempre per chi è informato, non sono più le reti con relative produzioni e registi ma degli "esterni"... che fino a pochi mesi fa lavoravano per le reti stesse...Con la scusa della crisi, nonostante i contratti televisivi siano stratosferici si tira sempre più al risparmio con i mezzi di ripresa e con il personale, con ovvio depauperamento del prodotto, visibile anche ai non addetti ai lavori. Le reti che trasmettono Campionato e Coppe, cioè Sky e Mediaset, integrano, compatibilmente con le possibilità concesse da contratti che hanno letteralmente sbriciolato tutto quello che si poteva frammentare per venderlo e fare più cassa. Un tempo le partite di cartello venivano prodotte con 20 e più telecamere e quasi altrettanti replay. Ora siamo quasi alla metà, con telecamere che hanno a volte tre posizioni differenti. Idee e modi di riprendere nuovi sul live della partita non ce ne sono: l'ultima novità (per modo di dire) è la spidercam, quella filoguidata che spazia su tutta la superficie del campo a tutte le quote. I primi tempi se ne abusava, rompendo spesso le scatole alle inquadrature delle altre telecamere, ora si usa con più logica, anche perché è diminuito il costo e quindi i produce rompono di meno con la logica di un tanto al chilo, anziché usarla quando ha un senso. Si stanno facendo da qualche tempo riprese sperimentali in 4k (i giapponesi sono già molto oltre, in Brasile testavano l'8 e il 12k), buone per le registrazioni ma attualmente intrasmettibili per lo spazio che occuperebbero in antenna. Quando capiterà che la rete in fibra coprirà tutte le abitazioni, allora forse ne risentiremo parlare.

IL CALCIO IN TV DAL 2000 AL 2008

2008

Non è cambiato molto dalla stagione precedente, qualche integrazione a mò di supplenza e non è cambiata neanche l'opinione sulle riprese: la schizofrenia continua ad essere la matrice comune. Poche idee in comune e debitamente mescolate: integrare, spesso, è disintegrare e i soldi in più vengono usati per mettere più faccioni in video che idee nuove. Un forum tra le varie produzioni potrebbe essere un buon inizio...

2007

Quasi completamente fuori dai miei interessi, il calcio visto da spettatore\addetto ai lavori è sicuramente calato di qualità. Il perchè nasce dalla disomogeneità delle riprese e dei format mischiati. Le coproduzioni tra tre reti non riescono a viaggiare nella stessa direzione e cozzano tra loro, aiutate dai colpi di lima (a volte di motosega...) di chi gestisce i budget che riducono mezzi e possibilità di interagire in modo razionale tra le varie reti.

2006

Le note seguenti mi sembrano appartenere alla preistoria (di questo sito), e se ci rendiamo di quanto e come si sia evoluta (o involuta?) la televisione in questi ultimi anni,è sicuramente così... Se leggete (o conoscete già il testo ) vi renderete conto che le distinzioni di stile, le motivazioni che sono dietro ad ogni Format di ripresa si sono mescolate,ottenendo un'insalata russa , che solo occasionalmente è migliore, mentre il più delle volte ha poco da proporre. Certo, in questi anni si sono aggiunti costosissimi gadgets: la tecnologia ha fatto miracoli e la definizione delle immagini pure (anche se i sistemi di trasmissione sono legati a partizioni sempre più compresse e questo sicuramente ammazza quello che di buono si propone). Per farmi capire: è come se il flusso di una cascata, potente e inarrestabile venisse convogliato a forza in una bottiglia, l'esito sarebbe sicuramente più triste. Ho avuto l'occasione di vedere direttamente su una regia mobile il segnale HD prima che venga "spedito" alla televisione e da dove viene poi "imbottigliato" e inviato al satellite che lo distribuisce in tutte le case. Il segnale in uscita è straordinario, quando lo vedi in emissione da Sky è comunque eccezionale, mentre quando lo vediamo a casa è sempre molto bello, ma parecchi gradini sotto lo standard di partenza. Questo per quanto riguarda l'alta frequenza... e la bassa? Tutti quei gadget: skycams, ottiche super potenti, sistemi di superslomo in network e chi più ne ha (di budget), ne metta (di aggeggi)... Forse pensate che io non li apprezzi, ma non è vero... In questo momento se li possono permettere quei programmi con budget altissimi (il calcio e poco altro) quindi forse la mia è anche invidia. E neanche questo è vero del tutto, perchè quello che contesto non è il giocattolo nuovo, ma l'uso che se ne fa. Spesso non serve, o se serve viene usato nel modo sbagliato, spesso esibito come una macchina nuova poi riposta nel box perchè non si ha la patente. Il pastone: questo è quello che viene proposto nei campi di calcio ora. Rai si è adeguata ad un simil stile ibrido di tutte e tre le "scuole". Mediaset, con la sua impronta legata all'unico regista di ruolo che se ne occupa è assolutamente imprevedibile,o meglio lo è se si guarda quello che viene fatto da Sky, sicuramente, dall'altro lato di viale Europa si fa il contrario o il diverso da... E Sky? Sky è diventata meno rigorosa negli schemi di ripresa, spesso più fantasiosa, a volte meno, insomma, meno "identificabile" di prima.

2001

L'unico modo in cui un regista televisivo può permettersi di sdottorare sull'argomento calcio è, ovviamente, relativo alle riprese: come (con quali e quanti mezzi) e perchè (con quale logica di ripresa).Una cosa è strettamente collegata all'altra, vedremo poi come.Prima facciamo una considerazione : sino a questo momento esistono tre scuole di pensiero, relative alle riprese televisive del calcio e che - combinazione - corrispondono ai tre gruppi televisivi più importanti sul territorio nazionale. Mi sono preso la briga di definirli così :

DOCUMENTARISTICO : RAI

COMMERCIALE : MEDIASET

IPERDOCUMENTARISTICO : PAY TV (TELE+,STREAM)

So già , con l'ultima definizione , di lanciare un masso di alcune tonnellate in una pozzanghera. Questo perchè, se la definizione di "documentaristico" inteso come puramente narrativo di ciò che capita in campo, possa essere accettabile e altrettanto quel "commerciale" abbinato alle riprese più serrate (sia di ritmo che di formato) ma pur sempre poco invasive di Mediaset, la definizione di iperdocumentaristico va spiegata.

La definizione di riprese "documentaristiche" la collego a una selezione di immagini tali da descrivere ciò che avviene in campo, con pochissime iterazioni (leggi inquadrature più strette e replay) anche nei momenti in cui la palla non è in gioco. In sintesi ( e sono parole di un mio importante collega Rai) se la partita ha tanti tempi morti ed è lenta, facciamolo vedere. E come filosofia in sé non fa una piega sopratutto se devi fare un servizio per un Tg o descrivere per l'appunto l'incontro è stato brutto e lento.

Anche la seconda definizione è coerente con se stessa : infatti come ripresa è senz'altro più viva, si vivono più emozioni tramite un uso più "mirato" di inquadrature strette, di replay e la sperimentazione di "gadgets" televisivi (camere remotate, bracci , impaginazione grafica più accurata ecc.). Soffre però gli inevitabili spot da 5" che frammentano il gioco proprio nell'unico momento in cui è possibile arricchire le immagini senza inserirsi nel gioco live.

Adesso mi devo tirar fuori dal guano della definizione di Iperdocumentaristico relativo alle riprese delle Pay tv. Queste sono dette anche alla "francese" perchè si pensa che siano nate con Canal+. E' sicuramente vero che il merito di questo gruppo è stato quello di dare una grossa spinta alla sperimentazione nelle riprese sportive con i rischi che qualsiasi fase sperimentale può avere. Tele+ in particolare, appartenendo da diversi anni al gruppo francese, ha acquisito questa metodologia di ripresa all' inizio "tout court" come veniva richiesta dall'editore e successivamente "personalizzata" dalla rete italiana.

Le caratteristiche sono evidenti sia agli abbonati ufficiali, sia a quelli dotati di "taroccard" ... Le riprese sono senz'altro un plus-valore , che peraltro perde in efficacia se non è rigorosamente in sintonia con il commento, e diventano addirittura dannose in caso di esagerazione nella scansione di immagini e replay. Ho notato che le critiche, quando arrivano, ( a parte le accuse di parzialità, per una o l'altra squadra) sono sempre riferite ad una mancanza di visione globale del gioco. In realtà, dopo averne dirette alcune centinaia in più di dieci anni, sono arrivato alla conclusione che non è lo stacco "stretto" o il "replay" a disturbare, ma il fatto che in quell'occasione viene dato fuori tempo. Una sorta di extra sistole nel battito cardiaco delle riprese...

Se fate caso a quelle partite che terminate di vedere con soddisfazione (a parte perchè ha vinto la squadra del vostro cuore) , la cosa principale è che non noterete niente di particolare, e questo non perchè vi siano stati pochi "stacchi" o pochi "slow-motion", anzi ,ma perchè erano in armonia con il ritmo della partita. quello che voglio dire è che può essere asincrona e quindi fastidiosa, una partita realizzata con tre telecamere ed un solo replay, usati male, piuttosto che un super-evento prodotto con 24 telecamere 10 supermotion e 6 replay normali trattati nel modo giusto. Certo il rischio aumenta, avendo più carne al fuoco, ma sta a chi dirige "sentire le pulsazioni della partita" e adeguarvisi.